
Quando gli archeologi scavano, non cercano solo oggetti. Cercano storie.
Ogni strato del terreno racconta un pezzo di passato: un frammento di vita, un cambiamento, una traccia.
Ma quello che conta davvero è come questi strati si sovrappongono. Per capire il presente, bisogna leggere ciò che lo precede.
Questa immagine può insegnarci molto sul modo in cui impariamo.
L’apprendimento non è mai "da zero"
Ogni nuova competenza, ogni nuova consapevolezza si appoggia su qualcosa che esisteva già:
- un errore che ci ha lasciato il segno,
- un’intuizione che ha aperto una strada,
- una dimenticanza che ha generato domande,
- un’esperienza che ha cambiato il nostro modo di guardare le cose.
Spesso pensiamo alla conoscenza come a un edificio da costruire, ma forse è più simile a un sito archeologico: fatto di livelli, frammenti, sedimentazioni. Alcuni solidi, altri più friabili. Ma tutti parte della nostra storia.
Insegnare è aiutare a leggere gli strati
Chi educa, chi accompagna l’apprendimento, ha anche il compito di aiutare a leggere queste stratificazioni.
A distinguere cosa è un fondamento da cosa è solo un deposito passeggero.
A far emergere le connessioni, anche quando sembrano sepolte.
Questa prospettiva ci invita a essere più pazienti con noi stessi. A non giudicare troppo in fretta i nostri "tempi" di apprendimento. A rispettare la complessità di ciò che siamo diventati nel tempo.
Se ripensassi alla tua storia di apprendimento…
Quali strati troveresti?
Cosa affiora ancora?
Cosa è rimasto a dare struttura, anche se non si vede?
Scava... con calma ;-)
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