Viaggiare nella Storia. Come avvicinare i bambini alla comprensione del passato

Gloria Carraro

 “Finché abbiamo dei ricordi, il passato dura”

 

Quando ho scritto la biografia per il sito, ho (ri)pensato alla potenza del tramandare il passato. Ho ricordato i viaggi che facevo con la mia famiglia quando ero bambina, le passeggiate nei siti archeologici e i racconti di mio papà.

 

Quei momenti sono impressi nella mente, tanto da ricordarmi ancora i luoghi e le chiacchierate. Oggi trasferisco quei racconti -più approfonditi e con consapevolezza- a qualche altro bimbo; così la storia si ripete, non nei siti archeologici ma nelle aule e nelle biblioteche. Non essendo sull’antico posto, l’unico modo per creare dei ricordi al bambino, che un giorno potranno riemergere, sono le attività pratiche e i collegamenti interdisciplinari.

 

Gli agganci al quotidiano - come oggetti, parole, abitudini- sono un valido aiuto per avvicinare i bambini al Passato ma la curiosità dei giovani si attira anche attraverso racconti e aneddoti.

Quello che ho provato personalmente e sulla base dell'esperienza lavorativa con i bambini, la Storia dev’essere raccontata come una fiaba, con una narrazione efficace, coinvolgente, appassionante, al contrario, si otterrebbe l’effetto indesiderato: ragazzi indifferenti che vogliono tenersi alla larga dal patrimonio culturale.

 

Recentemente è entrato a far parte della mia libreria un testo per bambini di Giuseppe Zanetto,

In Grecia. Terra di miti, dèi ed eroi

(ed.Feltrinelli Kids).

 

Giuseppe Zanetto insegna Letteratura greca all'università Statale di Milano ma in questo racconto veste i panni del nonno. Un nonno speciale che accompagna i quattro nipoti, di età compresa tra i sette e gli undici anni, in Grecia facendo tappa ad Atene, Delfi, Olimpia, Itaca e Micene. Un nonno che crea subito un legame tra i bambini e la terra che li ospita, chiamandoli con i nomi in lingua greca, perciò Luciana diventa Fotinùla, Giorgio Ghiorgàkis, Sara Sarùla e Andrea Andrìkos.

 

Tutto ciò che può essere collegato al presente e al quotidiano dei bambini, il nonno professore lo impiega, ad esempio in una splendida giornata spiega che kalokèri (estate) significa “tempo buono”. E se durante un pranzo i nipoti chiedono il significato di una parola greca, il prof. Zanetto inizia un’interessante conversazione. Può anche intavolare un discorso partendo da uno spiedino di maiale (sùvlaki) per arrivare a scoprire che il greco è molto affettuoso con i bambini perché usa il suffisso diminutivo per dare l’idea di una cosa piccola: kòri vuol dire ragazza, koristàki bimbetta.

E ancora, la Grecia è terra di miti e per comprenderne il valore bisogna decodificarli, così in modo semplice, il nonno spiega ai nipoti cosa bisogna estrapolare per capirne il significato:

 

“Capite, ragazzi miei, perché i miti sono veri? Ci spiegano-sia pure con un linguaggio fantasioso- perché le cose sono come sono, ci aiutano a capire come siamo fatti. Per secoli hanno aiutato i Greci a vivere, e oggi possono aiutare anche noi” … “...Il mito racconta cose che tutti noi abbiamo dentro, nel cervello e nel cuore”.

 

"In Grecia. Terra di miti, dei, ed eroi"  è un buon esempio di come coinvolgere i ragazzi nell’apprendimento della storia antica perché congiunge il presente e il passato con collegamenti.

 

Se un viaggio non possiamo farlo, come possiamo avvicinarci al Passato?

I reperti archeologici vengono in soccorso - si può usare un’immagine che raffigura l’oggetto-  e fare un identikit, chiedendosi :

  • perché quell’oggetto è stato costruito, che soluzioni dava?
  • Perché ha quel colore? O perché presenta delle raffigurazioni?
  • L’oggetto è simile a qualcosa di uso comune oggigiorno?
  • Quell’oggetto lo usavano tutti ?
  • Lo producevano in tutto il mondo antico?

Queste sono alcune domande che possono aiutare l’adulto a coinvolgere il bambino alla conoscenza del passato e a favorire la formazione di una coscienza storica. 

IN GRECIA. Terra di miti, dèi ed eroi

Giuseppe Zanellato

ed. Feltrinelli Kids

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